L’opera è un’ampia e attenta disamina dei fondamentali problemi dell’epistemologia, esplorati in termini teorici e in termini storici. Particolare importanza riveste la riflessione otto-novecentesca nella quale assumono rilievo le questioni di metodo sia nell’epistemologia delle scienze fisico-naturalistiche, sia nell’epistemologia delle scienze storico-sociali. Ciò che nei trenta capitoli (articolati in paragrafi) dell’opera è oggetto di un’ampia trattazione è il problema della razionalità scientifica. Perciò sono centrali le nozioni di oggettività, induzione, falsificazione, metodo, spiegazione. È importante sottolineare che secondo la prospettiva critica dell’Autore non esiste, da un punto di vista logico, alcuna contrapposizione fra l’epistemologia delle scienze umane e l’epistemologia delle scienze naturalistiche. – Parte prima : Teoria generale della conoscenza. Capitolo I. La ricerca scientifica non parte dall’osservazione e l’induzione non esiste. Capitolo II. Non si può aggirare l’osservatore. Capitolo III. L’immaginazione nella scienza. Capitolo IV. Il criterio di falsificabilità, l’asimmetria logica tra conferma e smentita di una teoria e il modus tollens come organo della critica. Capitolo V. Elogio dell’errore. Capitolo VI. L’invenzione “dell’America” e la scoperta della causa della febris puerperalis: Cristoforo Colombo ed Ignaz Philipp Semmelweis tra congetture e confutazioni. Capitolo VII. Quando i controlli confermano una teoria. Capitolo VIII. Quando i controlli falsificano una teoria. Capitolo IX. Falsificazione logica e falsificazione metodologica. La funzione delle ipotesi ausiliarie. Capitolo X. Perché le ipotesi ad hoc sono una sgrammaticatura metodologica. Capitolo XI. Controlli olistici ed experimenta crucis. Capitolo XII. Il progresso nella scienza: problemi logici ed ostacoli epistemologici. Capitolo XIII. Interconnessioni logiche, storiche e metodologiche tra idee metafisiche e teorie scientifiche. Capitolo XIV. La fortuna e la sfortuna nella ricerca scientifica. Capitolo XV. Il dibattito epistemologico dopo Popper: Thomas Kuhn, Imre Lakatos. Paul K. Feyerabend e Larry Laudan. – Parte seconda : Metodologia delle scienze sociali. Capitolo XVI. La spiegazione nelle scienze fisiche, in storiografia e nelle scienze sociali. Capitolo XVII. La storiografia è scienza “oggettiva” come la fisica? Obiezioni e repliche. Capitolo XVIII. Logica della situazione, lineamenti di teoria della storiografia e la battaglia contro l’indottrinamento. Capitolo XIX. In fisica e in storiografia, i fatti sono fatti perché “sono stati fatti” e vengono continuamente “ri-fatti”. Capitolo XX. Epistemologia ed ermeneutica: le scienze umane sono davvero diverse dalle scienze fisiche? Capitolo XXI. Miseria dello storicismo e illusioni olistiche. Capitolo XXII - Critiche epistemologiche al marxismo. Capitolo XXIII. La psicoanalisi è scientifica? Capitolo XXIV. L’individualismo metodologico: i suoi problemi e i suoi teorici. Capitolo XXV. Il compito delle scienze sociali teoriche: l’analisi delle conseguenze inintenzionali delle azioni umane intenzionali. Capitolo XXVI. I fondamenti epistemologici della società aperta. Capitolo XXVII. Perché “proprietà privata” ed “ignoranza” fondano la “grande società”: la democrazia nel pensiero di Ludwig von Mises e di Friedrich A. von Hayeck. Capitolo XXVIII. Ingegneria sociale utopica e ingegneria sociale gradualistica. Capitolo XXIX. Economia di mercato ed etica della solidarietà. Capitolo XXX - Valori scientifici e valori extra-scientifici. M. F.

The constitutive influence of Poincaré, Duhem and Rey on the philosophy of the Vienna Circle, long obscured, has become more widely recognized. Two aspects of the Viennese reception of these “French Conventionalists” are explored here for the light they may throw on the Circle’s own, still insufficiently understood conventionalism. First, what was the Viennese perception of what has recently been called (Poincaré’s) “structural realism” ? What if any part of that doctrine became assimilated into their theories ? Second, in the absence of a realist interpretation of the conventionalists structuralism, how where the principles guiding theory construction and validation to be legitimated ? It will be suggested that the left Vienna Circle developed a decidedly constructivist version of conventionalism in response.

The most important characteristics that propositions have : first, in addition to being apprehended, a proposition may also be the object of the mental attitudes of belief or disbelief, in any of their various degrees; secondly, while the most common way of apprehending a proposition is to understand some sentence which expresses it, we also often apprehend propositions without seeing or hearing or even having in mind any sentences which express them. M.-M. V.

In modo rigoroso e chiaro nel volume sono presentati i temi chiave dell’epistemologia. Definito il termine “epistemologia” al centro del percorso si situano tematiche interdisciplinari che si riferiscono anche alle filosofie della mente e alle scienze cognitive. Il rapporto tra la filosofia e le scienze naturali e umane, la relazione fra fatti e valori, la distinzione tra contesto della scoperta e contesto della giustificazione costituiscono il cuore di un volume che, straordinariamente denso di concetti cruciali della filosofia della scienza contemporanea, persegue un fine etico: “pretendere una democrazia in cui non manchi la chiarezza sulla conoscenza”. – Prologo : «Oh creature sciocche, quanta ignoranza è quella che v’offende !»; 1. Quali culture; 2. Fatti e valori; 3. Scoperta e giustificazione; 4. Fiducia e scienze; Epilogo : La caverna di Platone; Bibliografia; Le autrici; Ringraziamenti; Indice dei nomi. M. F.

Cet article montre que la méthode phénoménologique d'accès (réduction eidétique) à l'essence pure (Eidos) présentée par Husserl dans les Ideen de 1913 permet de réaliser la phénoménologie comme science eidétique, dans la mesure où elle rend possible la description des lois d'essence. – Références bibliographiques, p. 57.

F. F.

Pratique de connaissance investie d'une fonction sociale, l'histoire est une discipline complexe. Ce chapitre présente les grands problèmes épistémologiques auxquels elle est confrontée. Il traite successivement du problème de la définition de l'histoire à travers l'examen des diverses acceptions qui ont scandé le devenir de sa lente constitution comme savoir intellectuel contrôlé ; ensuite de l'identification des différents régimes d'historicité (histoire exemplaire, unifiée, narrative, érudite, philosophique, etc.) ; enfin du problème de la méthodologie de la construction de la connaissance historique, donc des procédures présidant à la détermination des faits historiques. Dès lors, l'auteur présente une brève histoire du problème de la scientificité de cette discipline (modèles sur lesquels elle s'appuie, statut accordé aux notions de cause, loi et événement) et des schèmes organisateurs mis en oeuvre par les historiens (modèle ou récit) dans l'élaboration de la connaissance historique. – Bibliographie, pp. 74-76.

F. F.

Cet article propose une lecture comparatiste des Idées directrices pour une phénoménologie de Husserl (1913) et de La construction logique du monde de Carnap (1928), axée sur une confrontation du concept phénoménologique d’essence au concept empiriste logique de structure. – I. Essence et structure ; II. Détruire la phénoménologie ; III. Essence et fait; IV. Description et formalisation ; V. La structure logique du monde ; VI. Construction et convention.

F. F.