Karl Popper

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Monographie

  • Pages : 371
  • Collection : Biblioteca austriaca
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  • Support : Document imprimé
  • Format : 21 cm.
  • Langues : Italien
  • Édition : Original
  • Ville : Soveria Mannelli
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  • ISBN : 88-7284-729-X
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  • Date de création : 04-01-2011
  • Dernière mise à jour : 14-12-2015

Résumé

Allemand

Questo volume è consacrato al pensiero del filosofo della scienza del XX secolo Sir Karl Raimund Popper. Inserito nella collana “Biblioteca Austriaca” delle edizioni Rubbettino, è articolato in quattordici capitoli, preceduti dalla Prefazione dell’Autore. Dario Antiseri, Autore del volume, in esso affronta e discute le più importanti tematiche della filosofia di Popper: il problema dell’induzione e della demarcazione tra scienza e non scienza, il metodo scientifico, la difesa dell’indeterminismo, la concezione della fisica quantistica e l’interpretazione propensionale della stessa, i limiti dello storicismo, la logica delle scienze sociali e la teoria dei tre Mondi, le ragioni della società aperta, i critici di Popper. La definizione del metodo scientifico, nel capitolo terzo, costituisce il cuore e anche il tema trasversale di questo volume. Dopo i primi due capitoli dedicati alle difficoltà del principio di induzione e al criterio di falsificabilità come criterio di demarcazione della scienza dalla metafisica, in esso sono discussi i pilastri della logica della ricerca di Popper: la tesi dell’unità del metodo, il criterio della verosimiglianza, la critica dell’essenzialismo e dello strumentalismo, il modello nomologico-deduttivo. Di contro ad alcune tendenze antirealiste dell’epistemologia del XX secolo, Popper è persuaso - scrive l’Autore - « che la scienza può fare scoperte reali; e, diversamente dall’essenzialista, il quale crede sia possibile conoscere realtà essenziali e fornire spiegazioni ultime, Popper ritiene che la ricerca non ha fine e che ogni teoria può venir spiegata da una ulteriore teoria ». L’Autore distingue la filosofia della scienza di Popper da tali tendenze essenzialiste e, per quanto riguarda il problema della demarcazione tra scienza e non scienza, dalla critica dei neopositivisti. Popper, pur elaborando le proprie tesi epistemologiche contemporaneamente alla formazione del movimento del neopositivismo, dalle idee di tale movimento prende le distanze. L’ampia trattazione delinea, con puntuali riferimenti ai testi, il percorso delle argomentazioni popperiane in difesa del razionalismo critico, in difesa di idee filosofiche tra le quali spiccano il fallibilismo, il realismo, l’indeterminismo che è filosoficamente sostenuto dall’«argomento dell’asimmetria tra il passato e il futuro». Insomma, « Popper ha cercato di rendere il suo razionalismo più critico possibile ». L’Autore perciò dedica alcune pagine di questo volume alle tesi dei primi critici di Popper (H. Reichenbach, R. Carnap, O. Neurath, C. G. Hempel, L. Geymonat) nonché alle tesi – tra quelle discusse – di Thomas S. Kuhn, Imre Lakatos e Paul K. Feyerabend. Antiseri delinea l’ampio spettro delle tematiche popperiane e perciò quel legame tra epistemologia e scienze sociali che caratterizza l’impegno intellettuale del filosofo di Vienna. Infatti «focalizzando il suo interesse sulla fallibilità della conoscenza umana, Popper ha elaborato una concezione della scienza alla quale ha legato una antropologia filosofica dai tratti molto ‘umani’ (fallibilità, libertà, responsabilità, tolleranza, egualitarismo) e la teoria politica della ‘società aperta’». La società aperta che è oggetto dell’attenzione di Popper è la «società aperta dalla fallibilità della conoscenza umana e dalla consapevolezza che, per quel che riguarda i valori ultimi viviamo e vivremo in un mondo politeista». « Infatti i valori supremi – scrive Antiseri richiamandosi alla legge di Hume della inderivabilità logica delle norme dai fatti – sono oggetto di scelte di coscienza: non sono né teoremi ‘dimostrati’ né assiomi ‘autoevidenti’ e ‘autofondantisi’». In questo contesto di discorso l’Autore rievoca le argomentazioni critiche di Popper a riguardo della concezione politica di Platone, dello storicismo hegeliano e del materialismo storico di Marx. Un’ampia bibliografia e la cronologia della vita e delle opere di Popper corredano il volume. – Prefazione. – I. Il problema dell’induzione. – II. La demarcazione tra scienza e non-scienza. – III. Il metodo scientifico. – IV. Quando e perché le teorie filosofiche sono razionali. – V. La scelta irrazionale della «ragione»: natura e genesi del razionalismo critico. – VI. Difesa dell’indeterminismo. – VII. L’interpretazione propensionale della fisica quantistica. – VIII. Miseria, errori e danni dello «storicismo». – IX. La logica delle scienze sociali. – X. L’autonomia del Mondo 3 e il problema del rapporto mente-cervello. – XI. Le ragioni della società aperta. – XII. Platone totalitario. – XIII. Hegel e Marx falsi profeti. – XIV. I critici di Popper. M. F.